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Pompei, istituzione dell’Unità Grande Progetto. La Legge 112 del 2013

La legge 112/2013 nasce dal cosiddetto Decreto Cultura (8 agosto del 2013) e punta a valorizzare e sostenere economicamente i beni culturali e il turismo. Si suddivide in tre capi, e il primo è dedicato specificamente al sito archeologico di Pompei per il quale è istituita la figura di un direttore generale del “Progetto Pompei” responsabile della definizione delle emergenze, di assicurare lo svolgimento delle gare, e migliorare la gestione del sito.

La legge istituisce inoltre l’Unità Grande Progetto (UGP) al fine di consentire il rilancio economico-sociale e la riqualificazione ambientale e urbanistica dei comuni interessati dal piano di gestione del sito Unesco «Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata», nonché di potenziare l’attrattività turistica dell’intera area (Buffer Zone).

Cosa fa l’UGP? L’Unità assicura lo svolgimento in collaborazione delle attività di interesse comune delle amministrazioni pubbliche coinvolte, e la convergenza in un’unica sede decisionale di tutte le decisioni amministrative necessarie alla realizzazione dei piani, dei progetti e degli interventi utili al rilancio economico e turistico dell’area.

L’UGp elabora un Piano Strategico. L’Unità, su proposta del direttore generale di progetto, approva un Piano Strategico in completo accordo col Grande Progetto Pompei (approvato con decisione comunitaria del 29 marzo 2012 e finanziato quale Grande Progetto Comunitario a valere su risorse del Programma Operativo Interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo”  FESR2007-20013 con 105 milioni di euro tra fondi Fesr e nazionali). Il piano prevede, in particolare, gli interventi infrastrutturali urgenti necessari a migliorare le vie di accesso e le interconnessioni ai siti archeologici e per il recupero ambientale dei paesaggi degradati e compromessi, prioritariamente mediante il recupero e il riuso di aree industriali dismesse, e interventi di riqualificazione e di rigenerazione urbana, nel rispetto del principio del minor consumo di territorio e della priorità del recupero.

Favorire le azioni di partenariato pubblico-privato. Il piano prevede inoltre azioni e interventi di promozione e sollecitazione di erogazioni liberali e sponsorizzazioni e la creazione di forme, di partenariato pubblico-privato, nonché il coinvolgimento di cooperative sociali, associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, organizzazioni non lucrative di utilità sociale o fondazioni, aventi tra i propri fini statutari la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. Il piano inoltre prevede il coinvolgimento degli operatori del settore turistico e culturale ai fini della valutazione delle iniziative necessarie al rilancio dell’area della Buffer Zone.